Piano Battaglia, nuovo stop. Gara deserta per gli impianti: resteranno chiusi anche l’anno prossimo
Da quando la famiglia Accascina, che ha gestito gli skilift di Piano Battaglia sino alla metà degli anni ’80, ha deciso di ritirarsi anche a causa di una serie di controversie con la Regione, per la stazione sciistica del palermitano è iniziato un vero e proprio “stop and go”. Dopo cinque anni di chiusura, gli impianti di risalita sono stati riaperti agli inizi degli anni ’90 dopo che la Provincia – nuova proprietaria degli skilift – ne aveva assegnato la gestione prima all’Ast, azienda di trasporto pubblico, e successivamente alla “Ski World-Piano Battaglia” del maestro Franco Miserendino. Ma dopo alcuni anni, scaduta l’omologazione degli impianti sciistici, la politica e la burocrazia hanno preferito lasciar morire lentamente uno sport come lo sci senza concedere alcuna proroga.
Né le cose sembrano essere andate diversamente negli ultimi anni, cioè da quando si parla di ricostruzione degli impianti di risalita con la realizzazione, addirittura, di una seggiovia che dovrebbe sostituire lo skilift che porta in cima alla Mufara. Se da una parte il mondo della politica e della burocrazia provinciale e regionale sembrano prestare attenzione al circo bianco, dall’altra non pare che le cose stiano effettivamente così.
È del tutto legittimo, infatti, chiedersi come mai le due stazioni sciistiche dell’Etna – più volte distrutte dalle eruzioni vulcaniche – siano state sempre ricostruite, mentre non si riesce a trovare l’accordo sugli impianti sciistici delle Madonie.