Più vicino l’accordo tra l’ospedale di Cefalù e l’Ismett

Nascerà la “cittadella della salute”.

Il futuro dell’ospedale di Cefalù sarebbe un’integrazione con l’Ismett, il centro per i trapianti di Palermo, struttura di eccellenza della sanità siciliana. Questa soluzione viene data dal sottosegretario Adelfio Elio Cardinale in forma di auspicio. Ma pare che l’accordo ci sia già. Diventerebbe operativo tra qualche settimana.

 

L’intervento di cardinale è già un primo passo e anche un’indicazione sulle linee generali del progetto. L’idea è quella di arrivare, attraverso l’integrazione, a una vera e propria “cittadella della salute e della scienza”. È l’esito, sottolinea il sottosegretario, di un esame delle realtà biomediche e sanitarie della Sicilia.

 

Cardinale si augurai che “possa essere concesso all’Ismett lo status di Irccs (Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico)”. Sarebbe il riconoscimento di un ruolo nella ricerca e sanità specializzata e servirebbe all’istituto come spinta ad “ampliare la propria gestione, integrandosi al meglio con la sanità siciliana e mettendo a disposizione il proprio know-how e le proprie competenze nei confronti di altre realtà virtuose (così si esprime Cardinale, ndr), come quelle dell’ospedale Giglio di Cefalù” finora gestito dalla Fondazione in cui era presente il San Raffaele di Milano. “Oggi – dice ancora Cardinale – che le difficoltà ben note del San Raffaele impongono una ridefinizione degli asset del nosocomio milanese, auspichiamo l’aggregazione del San Raffaele Giglio di Cefalù convinti come non mai che solo in questa maniera non saranno disperse le ottime professionalità che operano su Cefalù, ma che anzi saranno pienamente valorizzate dal centro trapianti palermitano, nella prospettiva – con successive integrazioni a rete – di creare in un prossimo futuro una vera e propria cittadella della salute e della scienza”.

 

Per capire quale potrebbe essere lo scenario delineato dal sottosegretario occorre riassumere i fatti. Dopo la decisione di disdettare la convenzione tra la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor e la Fondazione San Raffaele Giglio di Cefalù, si era aperto un baratro di incertezza per il destino della struttura ospedaliera cefaludese che, nonostante la pesante situazione debitoria, conti alla mano, si è rivelata all’altezza di performance invidiabili e di numeri di assoluta produttività.

 

Tenuto conto di una fase delicata di trattative, inserita in un contesto reso ancora più difficile dalla stagione di transizione del governo regionale, all’indomani delle dimissioni di Lombardo, è tuttavia ragionevolmente possibile dire, specie dopo le parole di Cardinale, che è vicino l’accordo per il passaggio della struttura cefaludese all’Ismett. Secondo i ben informati si mantiene l’attuale struttura che si è conquistata una sua credibilità sul campo e si potenziano alcuni reparti di oncologia. Rimane la struttura di ospedale generalista. L’Ismett garantirebbe poi i posti di lavoro puntando, proprio come dice Cardinale, a espandersi nel territorio attraverso la struttura di Cefalù.

 

Perché questo non rimanga solo il sogno di una notte (caldissima) di mezza estate, ci vorrà ancora un po’ di tempo. Quello necessario a definire dettagli importanti. Forse si passerà agttraverso un protocollo d’intesa o un accordo di programma. Si dovranno inoltre definire i margini di autonomia della struttura cefaludese. Si vedrà. Ma l’assorbimento del Giglio alla grossa struttura Ismett è qualcosa di un più di un semplice auspicio per cui si possa fare il tifo. Va avvicinandosi. Sempre di più.

(Giuseppe Bianca – lavoceweb.com)

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