Precisazioni in merito al comunicato dell’Unione delle Madonie sulle zone franche montane
In riferimento all’articolo pubblicato sulla sua pregevole testata dal titolo “I sindaci dell’Unione “Madonie” chiedono il riconoscimento delle Zone Economiche Speciali (Z.E.S.) e l’istituzione delle Zone Franche Montane (Zfm)” riteniamo opportuno apportare un ulteriore contributo alla discussione.
Abbiamo motivo di credere che Zone Franche Montane siano una misura salvavita per oltre un terzo dei Comuni siciliani e che la Legge obiettivo istitutiva, che stiamo auspicando, non serva solo per il territorio delle Madonie.
Le Madonie sono state destinatarie di attenzioni e di ingenti risorse economiche da parte dei governi regionali e nazionali, anche per tramite della Comunità Europea, per la capacità progettuale che hanno avuto l’Agenzia di Sviluppo e tutti gli Enti partecipati dai Comuni e dall’ Ente Parco delle Madonie.
Tuttavia, come affermano in una nota i sindaci dell’Unione dei Comuni Madonie, “sono un’area particolarmente fragile che, nel tempo, ha subito un processo di marginalizzazione e declino demografico”.
Una constatazione che può essere estesa a tutte le aree interne della Sicilia.
Per rispondere a questo preoccupante processo di desertificazione, il comitato promotore regionale per l’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia (aperto a chiunque voglia farne parte), da oltre 1612 giorni ha messo in campo una proposta di misura politica economica adottabile dal governo siciliano per il rilancio delle aree interne dell’isola, che subiscono lo stesso processo delle Madonie.
Un’iniziativa che ha faticato a entrare nella filosofia della Strategia Nazionale Aree Interne (Snai), tanto che il comitato si è anche recato a Roma presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (dipartimento per la Coesione) per fare in modo che, nel documento di strategia (delle Madonie, in particolare), le Zfm venissero considerate uno “strumento fondamentale” per lo sviluppo reale di quest’area prototipale (in Sicilia ne sono state individuate cinque).
Nello spirito delle Zfm sarebbe previsto l’esonero del versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente e l’esenzione: ai fini delle imposte dirette, del reddito prodotto all’interno della zona franca; ai fini IRAP, del valore della produzione netta derivante dallo svolgimento dell’attività esercitata dall’impresa nella Zfm; dell’IMU, per gli immobili siti nella Zfm, posseduti ed utilizzati per l’esercizio dell’attività economica; Inoltre agevolazioni sulle aliquote IVA, diversificate in relazione alla loro classificazione in micro, piccole, media e grandi imprese.
Di questo e molto altro, il comitato promotore ha discusso nel corso delle diverse audizioni tenute presso la Commissione per le Attività produttive all’Ars, fin dai tempi in cui era presieduta dall’onorevole Bruno Marziano.
La fiscalità di sviluppo, declinazione delle Zfm, bloccherebbe il processo di desertificazione delle aree interne dell’isola.
L’obiettivo, infatti, è di attrarre iniziative imprenditoriali che fungano da volano economico e sociale.
L’impegno che viene oggi profuso a favore delle Zone Economiche Speciali (Zse), da parte di alcuni amministratori madoniti, sarebbe dovuto essere destinato, con lo stesso fervore e fin dalle prime battute, alle Zone Franche Montane che interessano l’intera isola.
Sono, infatti, oltre 145 i Comuni della Sicilia che riceverebbero nuova linfa vitale dall’approvazione della Legge obiettivo sulla fiscalità di sviluppo, attualmente contenuta nel DDL 3/2017 destinatario di una proposta di modifica integrale proveniente “dal basso”, ovvero dal comitato regionale promotore.
A tal proposito, c’è già la disponibilità del presidente della Commissione Attività produttive all’Ars Orazio Ragusa a convocare una seduta presso il presidio permanente di Castellana Sicula.
Raccogliamo con piacere la notizia che il sindaco di Petralia Soprana e presidente dell’Unione dei Comuni delle Madonie, Pietro Macaluso e il presidente della So.Svi.Ma. si siano fatti promotori di richiedere e ottenere un’audizione urgente per sollecitare l’approvazione del disegno di Legge sulle Zfm e per sollecitare l’iter di definizione del percorso delle Zes.
Ci dispiace solo notare che non sono stati coinvolti ed invitati a partecipare i componenti del comitato che da sempre si batte per l’istituzione delle Zfm.
È importante a questo punto, vedendo ormai vicino l’obiettivo, non ritardare il percorso delineato dal presidente Ragusa e dai deputati che si sono prodigati a chiedere una convocazione urgente finalizzata alla trattazione esclusiva delle Zfm, in particolare Michele Catanzaro (Pd) e Vincenzo Figuccia (Udc).
L’iniziativa di protesta, che si è concretizzata nel presidio permanente di una piazza castellanese – finalizzato a sensibilizzare la deputazione regionale a legiferare con sollecitudine – pur essendo partita dalle Madonie ha coinvolto continuamente tutti i Comuni dell’isola (email, articoli stampa, contatti telefonici, ecc.) interessati e che vivono la stessa situazione di costante spopolamento.
Siamo fiduciosi che l’onorevole Ragusa, dopo avere audito i sindaci madoniti, manterrà l’impegno di convocare una seduta della Commissione nel presidio di Castellana Sicula che rappresenta l’intera Sicilia e non una porzione di territorio.
Vincenzo Lapunzina
Associazione “Il Caleidoscopio”
Alberto Virga
Consorzio Centro Commerciale Naturale di Gangi
Antonio Polito
Consorzio Centro Commerciale Naturale di Petralia Sottana
Salvatore Cassisi
Consorzio Centro Commerciale Naturale di Polizzi Generosa
Vincenzo Spinelli
Consorzio Centro Commerciale Naturale di Nicosia
Giuseppe Cità
Responsabile di zona della Confesercenti
Calogero Spitale
Responsabile di zona della CGIL
Giuseppe Profita
Responsabile di zona di CASARTIGIANI
Salvatore Bartolotta
Coordinatore dei Borghi più Belli d’Italia – Sicilia
Salvatore Bivona
presidente Cidec Sicilia
Lidia D’Angelo
Associazione Pro Piano Battaglia e Madonie