Pubblicata la variante del piano regolatore per le zone residenziali stagionali
Finalmente, dopo quasi 3 anni dall’approvazione del Consiglio comunale, è stato pubblicato il decreto emesso dall’Assessorato Territorio e Ambiente riguardante la variante all’art. 16 delle Norme Tecniche di Attuazione relative alle zone CT1 (ex CS3 – zona residenziale stagionale) fortemente voluta dall’ultima Amministrazione Cicero.
Il piano regolatore generale, approvato nel 2001, ha previsto per la zona CT1 non solo un ridimensionamento, ma l’obbligo di redigere un piano di lottizzazione (PDL) che avesse un’estensione minima di 10.000 mq. Condizione che in questi anni ha limitato fortemente l’attività edificatoria a causa della parcellizzazione della proprietà, avvenuta nel corso degli anni, che ha notevolmente ridotto la possibilità di avere lotti con superficie così ampia.
Essendo la zona CT1 abbastanza diversificata, poiché comprende zone con maggiori insediamenti abitativi rispetto ad altre in cui la trasformazione edilizia è meno intensa, l’Amministrazione del tempo ha portato avanti una variante che tenesse conto della predetta situazione, distinguendo tra le aree urbanizzate da quelle meno urbanizzate, prevedendo, per le prime, la possibilità di edificare in lotti con superficie non inferiore a 2.000 mq, mentre, per le altre, zone l’intervento edilizio attraverso piani di lottizzazione aventi estensione minima di 5.000 mq. Quest’ultima modifica, tuttavia, non è stata accolta dall’assessorato regionale.
A partire da oggi, quindi, si potrà edificare, in gran parte della zona climatica, con la semplice richiesta di permesso di costruire o con la redazione di un piano di lottizzazione a seconda che si voglia realizzare una sola unità o più unità abitative.
Con questa variante non solo si ripristinano le norme vigenti prima dell’entrata in vigore del piano regolatore generale approvato nel 2001, ma si semplifica notevolmente l’iter procedurale per l’edificazione di una sola unità abitativa e per l’ampliamento di un fabbricato esistente.
Unica limitazione è rappresentata dal fatto che l’area oggetto di intervento dovrà essere già urbanizzata, ossia fornita di rete elettrica, fognaria ed idrica e servita da strada pubblica o di uso pubblico. Condizione questa presente in gran parte del territorio, tranne nelle zone periferiche per le quali la norma rimane invariata, consentendo l’intervento edilizio attraverso un piano di lottizzazione avente estensione minima di 10.000 mq.
Auspichiamo che questa variante possa soddisfare le esigenze abitative di coloro i quali in questi anni non hanno avuto la possibilità di intervenire perché proprietari di superfici inferiori a 10.000 mq e che tale variante contribuisca, pertanto, alla crescita economica del nostro paese in una situazione generale di grande difficoltà.
Giuseppe Fiasconaro e Lia Romè