Raddoppio: da oggi licenziati 147 operai

Per 147 operai che lavoravano al raddoppio ferroviario scatta da oggi il licenziamento. Altri 90, che al momento scavano le gallerie, invece, rischiano di restare a casa nei prossimi giorni. L’azienda ha alzato bandiera bianca e l’opera rischia di restare un’incompiuta. Per chi aspettava la costruzione del doppio binario quale occasione di lavoro non è stato così. Eppure sono stati 420 i milioni di euro finanziati per il tratto di strada ferrata che da Fiumetorto porta a Ogliastrillo. Altri 540 milioni di euro, invece, arriveranno per la costruzione dei dodici chilometri di strada ferrata che da Ogliastrillo porterà alla stazione di Castelbuono. In tutto 950 milioni di euro. Chi deve vigilare su dove finiscono tutti questi soldi? Sulla vicenda abbiamo sentito il segretario della Fillea-Cgil Giuseppe Guarcello.

 

Quali sono le ultime novità per gli operai che lavorano al raddoppio ferroviario? A 147 lavoratori sono già arrivati i telegrammi di licenziamento a decorrere dal 1 di ottobre. I lavoratori potranno godere della disoccupazione speciale per l’edilizia e Cefalù 20 Scarl si impegna a far riassumere presso gli affidatari il 60 % di loro. Il cantiere stenta a ripartire e siamo in attesa della verifica in Prefettura già fissata per il 6 novembre. Intanto è scoppiata la grana di Italtunnel il cui gruppo, Italterra, sembra in una crisi irreversibile che rischia di lasciare a casa altri 90 lavoratori, quelli che stanno scavando le gallerie, per intenderci.

 

Si corre davvero il rischio di ritrovarci con un’opera incompiuta?
E’ evidente che l’azienda ha alzato bandiera bianca e rinuncia di fatto a costruire l’opera che sarà completata da aziende in sub appalto di cui al momento si hanno poche tracce. Abbiamo detto in passato che l’unica garanzia per il completamento dell’opera era la presenza dei lavoratori in cantiere, questa garanzia è venuta meno per scelta aziendale a cui il sindacato si è opposto fino alla fine. E’ evidente che và innalzato il livello di controllo e di attenzione sull’argomento da parte di tutta la comunità e questo al di là del fatto sindacale, il territorio è sventrato e non lo si può lasciare in queste condizioni, questo interesse comune deve accendere l’attenzione.

 

Per tanti operai il raddoppio rappresentava un’occasione di lavoro ma sembra che così non è stato. Perchè al meridione succedono di queste cose?
Il lavoro in edilizia è per definizione precario, comincia e finisce col cantiere. Il cantiere di Cefalù 20 è aperto da diversi anni ha raggiunto poco meno del 50% dell’opera ha ammucchiato debiti per poco meno della metà dell’importo dell’appalto che verrà portato a termine in perdita, anche se il meccanismo per assicurare liquidità all’opera, escogitata con RFI(i famosi 130 milioni), dovesse funzionare. A complicare il tutto le recenti notizie di stampa sulle difficoltà finanziarie del gruppo Italterra, che tramite una sua associata, la Italtunnel, sta scavando la galleria di Ogliastrillo, che vale da sola il 30% dell’opera ed i cui lavoratori (circa 90) sono ormai da tempo in cassa integrazione, adesso con un futuro ancora più incerto.

 

Un tale concatenarsi di cause procede meglio nel meridione?
Può darsi.
Ci sono delle responsabilità a livello politico tra i sindaci della zona? Mi sembra che L’azienda ha avuto buoni rapporti con tutti i Sindaci dei comuni interessati e con la politica in generale , così come è normale che sia da parte di un contraente generale (Cefalù20) a cui è affidata un opera pubblica così importante per il territorio. Ho visto parecchi di loro partecipare agli incontri, richiesti dal sindacato, svoltisi presso la prefettura. Così come sono stati presenti alcuni deputati regionali di diversi schieramenti. Le responsabilità politiche vanno a tutti quelli che utilizzano in Sicilia o altrove, il lavoro come merce di scambio elettorale, rendendolo ostaggio, e questo accade a tutti i livelli politici ed aziendali. La politica dovrebbe avere la visione del futuro, le aziende la capacità tecnica di costruire, la comunità dovrebbe essere sveglia e vigilare.
(cefalunews.info)

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