“Recovery Sud”, le considerazioni del sindaco Cicero
(Riceviamo e pubblichiamo) – Il Sindaco di Castelbuono a seguito del comunicato stampa dei Sindaci del “Recovery Sud” che si allega in calce, esprime alcune considerazioni:- La rete dei 500 Sindaci che hanno creato il “Recovery Sud” con questo comunicato vogliono mettere in risalto, malgrado le raccomandazioni da parte del Governo Nazionale, l’ennesima “rapina” perpetrata nei confronti del Sud-Italia-.
Il Sindaco invita i colleghi, le forze sindacali, le organizzazioni di categoria a mobilitarsi – perchè, -continua il Sindaco- non si può consapevolmente perdere questa grande occasione. I cittadini e le future generazioni non ce lo perdoneranno. Sabato 17.04.2021 avremo la riunione del coordinamento dei Sindaci del Sud in cui si deciderà di intraprendere iniziative eclatanti per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, della stampa e della politica nazionale. Non possiamo più accettare passivamente l’ennesimo furto del Sud a beneficio del Centro e Nord-Italia, di somme ingenti stanziate dalla Commissione Europea per il Sud-Italia-.
COMUNICATO STAMPA
BASTA CON IL BALLETTO DI CIFRE: IL GOVERNO DICA QUANTO SPETTA AL SUD E SOSTENGA LE ATTIVITÀ IN CRISI
Una cifra esatta: è quello che chiedono i 500 sindaci del Sud al governo. La richiesta dopo il dibattito di ieri al Senato dove, rispondendo alle interrogazioni dei senatori Sabrina Ricciardi ed Ernesto Magorno, il ministro Mara Carfagna ha spiegato di aver effettuato una ricognizione delle risorse che “potranno essere superiore al 40%”.
Sulla loro pagina facebook, i primi cittadini meridionali spiegano che “apprezzano il passo in avanti” della titolare del dicastero del Mezzogiorno, ma lo giudicano del tutto insufficiente. Soprattutto, non condividono il metodo fin qui utilizzato dai governi. “Noi sappiamo che, in base ai calcoli in base ai quali l’Unione Europea ha assegnato all’Italia 209 miliardi, al Sud si dovrebbe corrispondere al 68%. Se il nostro calcolo è sbagliato – continuano gli amministratori, uniti in un fronte unico per la prima volta nella storia d’Italia – il governo ci smentisca. Se è giusto, ci riconosca quanto ci spetta. Tertium non datur. Non possiamo continuare a leggere o ad ascoltare cifre del tutto aleatorie, come se si trattasse di dare un contentino a chi mendica qualcosa. Quello che spetta, spetta e noi attiveremo tutte le forme di controllo e di rivendicazione per ottenerlo, dai tribunali amministrativi all’Unione Europea, dalla Corte dei conti alla Presidenza della Repubblica. Senza escludere di scendere in piazza”.
E a tal proposito Recovery Sud si dichiara a fianco di diverse mobilitazioni che si stanno moltiplicando nel Mezzogiorno, dalle iniziative messe in atto dai sindaci lucani per il rischio chiusura dello stabilimento Stellantis di Melfi alla protesta dei commercianti alle partite Iva. Sottoscrivendo la lettera che il sindaco di Marsala Massimo Grillo ha inviato al presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci e al presidente del consiglio Mario Draghi per chiedere “strategie e tempi per ripartire” e “una riprogrammazione dei mercatini e delle attività commerciali in piazze e strade, permettendo a questi esercizi, che sono già allo stremo, di poter programmare al meglio la ripresa delle proprie attività, limitando così al minimo i danni che a oggi ne mettono in discussione la stessa sopravvivenza”. Recovery Sud ha già elaborato, a tal proposito, un pacchetto di proposte da sottoporre a Governo e Regioni. Ma è pronta a proteste eclatanti qualora i Comuni del Sud fossero lasciati soli di fronte alla crisi in atto e qualora non fossero riconosciuti diritti costituzionalmente inderogabili.