Regionali 2012 – il commento di Castelbuono in Movimento
(Riceviamo e Pubblichiamo)
UN SEGNALE DA NON SOTTOVALUTARE
Certo fa un po’ senso sentire parlare il Segretario locale in termini trionfalistici della vittoria del PD. In effetti, fatti quattro semplici conti, tolti l’astensionismo, il voto dei grillini e le schede bianche e nulle, alle urne l’intero sistema di partiti tradizionali rappresenta soltanto il 25% dei siciliani e di questo 25%, il PD rappresenta circa la terza parte, quindi l’8% dato che i 2/3 sono andati a PDL, UDC, GRANDE SUD, PARTITO DEI SICILIANI, etc.
Analiticamente il PD passa dai 505.922 del 2008 a 257.274 del 2012 -49%, il PDL passa da 901.503 del 2008 a 247.351 del 2012 -73% l’UDC passa da 337.108 del 2008 a 207.827 del 2012 -38% per citare i principali partiti tradizionali. Del resto anche i risultati di Castelbuono testimoniano la medesima tendenza.
La verità, per noi, risiede nella considerazione che le formule partitiche classiche fondate sulla suddivisione Sinistra – Centro – Destra non funzionano più. Chi riveste ruoli nei partiti tradizionali se non vuole essere travolto dalla storia deve chiedersi cosa manca a questi partiti per essere realmente riconosciuti oggi, più di ieri, interpreti veri dei bisogni della gente, come possano reinventarsi capaci di: · offrire soluzioni concrete e praticabili; · coinvolgere nel confronto e nel dibattito pubblico larghi strati della popolazione, essere in grado di progettare e poi presentare agli elettori un possibile nuovo Paese, una nuova immagine della rappresentanza e della democrazia.
I fatti testimoniano in modo inequivocabile che, come da noi affermato da qualche tempo, e come è successo a Castelbuono prima, poi a Palermo, a Verona, a Parma, per citare alcuni comuni, e anche alla Regione Siciliana, il popolo elegge i Sindaci o i Presidenti al di là delle coalizioni che li sostengono, in quanto ritengono i Sindaci ed anche gli altri rappresentanti istituzionali, reali punti di riferimento, ai quali affidare la risoluzione dei gravi problemi attuali.
Nel caso delle elezioni regionali invece la gente esprime una preferenza per il deputato e per la scelta del Presidente, molto spesso indipendentemente dai partiti; in tal senso, un esempio tangibile è dato dalla possibilità del voto disgiunto offerta dal legislatore. Quindi riteniamo che i rappresentanti dei Partiti devono, oggi più di ieri, mostrare maggiore prudenza in certe affermazioni in quanto potrebbero ulteriormente contribuire ad aumentare l’indiscutibile attuale scollamento con l’elettorato.
Noi abbiamo da tempo profetizzato la fine dei partiti tradizionali, uscendo con “Castelbuono in Movimento” da questo binario forzato, dalla logica di scontro Guelfi – Ghibellini, impegnandoci a costruire una nuova primavera culturale quale momento fondante della crescita complessiva del nostro Paese, rinunciando ed aborrendo gli steccati ideologici che molti danni hanno provocato. Oggi più che mai pensiamo che sia stata per la nostra Castelbuono la scelta di maggiore equilibrio e che al contempo possa essere, partendo proprio dalla positività che esprime questa politica locale, lievito per dar vita a un nuovo percorso di ricostruzione morale e politica per l’Italia, quale unico nostro partito.
Il coordinamento di “Castelbuono in Movimento”