Riapertura della Madrice nuova. La chiesa S. Natività di Maria Vergine risorge in tutto il suo splendore

Sembrava impossibile e invece il sogno è divenuto realtà.

Dopo un lungo periodo in cui tutta la comunità castelbuonese è stata privata della Chiesa Madre, a causa dei laboriosi lavori di sistemazione dei tetti e delle facciate esterne, in parte ancora da completare, nonché degli adeguamenti interni, necessari ed indifferibili per una corretta fruizione in sicurezza della stessa, finalmente i castelbuonesi tornano a riappropriarsi della loro “Cattedrale”, come piace chiamarla a tanti.

Come recita il Salmo 147 “Il signore ricostruisce Gerusalemme, raccoglie i dispersi di Israele; Egli guarisce chi ha il cuore spezzato e fascia le loro piaghe”.

La Madrice, Chiesa Madre che accoglie tutti, rappresenta, da un lato, il punto di riferimento delle tre parrocchie, dall’altro l’identità più intima e profonda della comunità castelbuonese, in quanto storicamente Arcipretura e sede dei più importanti appuntamenti di Fede.

 Che la riapertura avvenga in occasione del periodo più intenso e significativo dell’anno liturgico legato alla Pasqua di Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, ci da la certezza di una nuova luce e di una ritrovata vitalità per la comunità.

Sono stati anni difficili, in cui spesso ci siamo sentiti sconfortati a causa della chiusura prematura, disposta un anno prima dell’avvio dei lavori di ristrutturazione, e della mancanza della prospettiva concreta di una riapertura imminente, ritardata continuamente dalla lentezza dei lavori e da una burocrazia farraginosa.

Ma ciò non ha mai fatto perdere la speranza di ritornare al più presto a “Matrici”.

Nel progetto di sinodalità che il Vescovo Giuseppe ha pensato per noi, siamo stati affidati alle amorevoli cure di Don Marcello, Don Pino, senza dimenticare Don Santino e Don  Benjamin, che in questi anni ci hanno guidato con zelo e passione; sono stati pastori attenti, disponibili e accoglienti che hanno saputo gestire al meglio tutte le inevitabili difficoltà che via via si sono presentate senza mai tirarsi indietro.

 Ma consentiteci, e nessuno ce ne voglia, un grazie speciale va a Don Marcello, che nell’ultimo anno si è dedicato incessantemente, con forza e tenacia, al completamento dei lavori, senza trascurare mai la missione spirituale e la cura delle anime; ma il traguardo più importante è senza ombra di dubbio che, con la sua lucida determinazione, il suo impegno costante e la straordinaria forza operativa e laboriosa, ha  contagiato le maestranze e decine e decine di parrocchiani, che giorno e notte hanno lavorato, offrendo anche il loro tempo libero, per consentire la riapertura della Chiesa Madre nella Domenica delle Palme, in cui si celebra l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme e la Passione del Signore. Tutti, e non vogliamo citare i singoli per non dimenticare nessuno, in uno spirito di fratellanza e comunione hanno messo a disposizione le loro capacità manuali ed intellettuali, in una corsa contro il tempo, per consegnarci la Madrice in tutto il suo luminoso splendore nei giorni di Pasqua.

Ci sentiamo profondamente grati a sua S.E.R. Vescovo G. Marciante e all’Amministrazione comunale, che hanno contribuito in modo significativo al risultato, e alla generosità di tutti i castelbuonesi, che nel silenzio hanno donato e continuano a donare quanto nelle loro possibilità; a Don Marcello, preoccupato per le ingenti risorse che sono state impegnate, in parte ancora da saldare, vogliamo semplicemente dire che “la Provvidenza è grande e il Signore vede e provvede”.

Consapevoli che sono necessari ancora tanti interventi di restauro per riportare all’antico splendore gli affreschi dell’area liturgica e di altre parti della Chiesa, oggi siamo certi che con l’unione, la perseveranza, la generosità, la preghiera e la guida salda dei nostri sacerdoti nei prossimi anni saremo in grado di completare il percorso appena iniziato.

I Parrocchiani

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