Ridimensionamento scolastico. L’Unione Madonie chiede all’assessore Lagalla di modificare il decreto

L’Unione Madonie contro il decreto di ridimensionamento scolastico dell’assessore regionale all’istruzione Roberto Lagalla.  Il nuovo piano varato non ha tenuto conto della deroga prevista dalla legge di stabilità che consente, per il prossimo anno scolastico, di mantenere autonome le istituzioni con almeno 300 alunni.

Una scelta che ha determinato la soppressione dell’Istituto Comprensivo “21 Marzo” di Petralia Sottana, che ingloba le scuole di Alimena e Geraci Siculo.  Il decreto prevede altresì altre indicazioni che l’Unione Madonie contesta; dallo smembramento del comprensivo “Oddo” di Caltavuturo, al quale viene tolta la scuola di Scillato che andrebbe con il neo Istituto di Collesano, alla non tenuta in considerazione della proposta del Comune di Caccamo di accorpare i due istituti superiori presenti nel proprio comune in un unico Istituto autonomo lasciandole sedi staccate degli istituti di Termini Imerese.

Scelte inaccettabili che, in funzione del nuovo quadro normativo, dovevano essere rimandate automaticamente. Per tale ragione la Giunta dell’Unione Madonie, assieme alla conferenza dei sindaci e dei presidenti dei Consigli comunali riunitisi in video conferenza, ha stabilito di opporsi al ridimensionamento.

Un atto dovuto per la Giunta dell’Unione Madonie che lo scorso 24 febbraio, in vista della pubblicazione del decreto, aveva ugualmente chiesto all’Assessore di mantenere la rete scolastica attuale. Niente da fare. Il 10 marzo viene pubblicato il decreto che conferma il piano di ridimensionamento così come ipotizzato nel mese di novembre del 2020 quando erano in vigore altre direttive che dettavano le scelte da compiere. In funzione di quelle norme, infatti, i sindaci dell’Unione, con saggezza e maturità, avevano pensato a delle aggregazioni scolastiche che potessero garantire una autonomia almeno quinquennale.

Oggi tutto ciò non era più necessario, almeno per il prossimo anno scolastico. Le norme erano state modificate e quindi non c’era la necessità di apportare modifiche all’attuale organizzazione scolastica nelle Madonie.

Per tale ragione, l’Unione Madonie chiede all’assessore all’istruzione Roberto Lagalla di rivedere il piano di ridimensionamento andando in contro alle esigenze degli alunni e delle famiglie.

Una delegazione di sindaci, guidata dal presidente dell’Unione Pietro Macaluso e dall’assessora Daniela Fiandaca, chiederà un incontro a Lagalla per rappresentargli anche lo stato di disagio e le proteste dei cittadini. La delegazione chiederà un incontro anche al Presidente della Regione Nello Musumeci, al Presidente dell’ARS Gianfranco Miccichè e ai capigruppo all’Ars.

È in fase di valutazione anche la possibilità di impugnare il Decreto assessoriale che non ha tenuto conto della norma statale che ha abbassato a 300 il numero di alunni minimo per mantenere l’autonomia scolastica. 

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