Riflessione sulla guerra
(Di Anna Di Vita) – Premetto che io nella vita ho l’indispensabile e forse qualcosa in più. Ho la casa, la pensione, figli e nipoti e tutto quello che mi serve per vivere quotidianamente, senza problemi. Mi chiedo perché io ho queste cose e gli abitanti dell’Ucraina, della Palestina e dei paesi dove c’è la guerra non possono averle. Non dipende da loro non averle ma da persone che non capiscono che moriranno anche loro e non porteranno nella tomba né un pezzetto di Ucraina né un pezzetto di Palestina.
I disegni di Dio non li conosco ma l’egoismo dell’uomo so dove può arrivare, non ha limiti. Allora per fare qualcosa per questo problema ho deciso di ripetere centinaia di volte al giorno (e forse anche di più) “GESÙ FA CHE LE GUERRE FINISCANO”. Mentre stiro, spolvero, cucino, guido. Invece di pensare a cose futili ripeto continuamente questa frase. Se fossimo in tanti a dirla centinaia di volte al giorno si creerebbe un’atmosfera positiva che potrebbe arrivare là dove menti distorte pensano al male piuttosto che al bene. Noi siamo tutti interconnessi e quindi le nostre emozioni, la nostra cattiveria, le nostre gioie e dolori si espandono nell’universo creando una sorta di energia che invade tutti. Se l’energia è positiva le cose vanno bene e si vede, se l’energia che sprigioniamo è negativa si nota pure.
Per esempio quando buttiamo un sasso nell’acqua si formano tanti cerchi piccoli e grandi che vanno sempre più lontano. È così l’energia che noi sprigioniamo, arriva lontano, tanto più lontano quanto più grande è la pietra che lanciamo. E allora l’invito che rivolgo a tutti, e che tutti possiamo fare, se lo vogliamo, è dire “Gesù fa che finiscano le guerre”. Non è difficile, concentriamoci su questa piccola frase e speriamo che le cose cambino. Io non sono né teologa né studiosa delle sacre scritture, ma credo fermamente nel potere della preghiera comunitaria, anche se fatta in luoghi diversi.