Sanità e gestione della Salute nel territorio dalle Madonie fino all’Imera. Nessun paese può salvarsi da solo

(Riceviamo e pubblichiamo) – Facendo seguito al documento (consultabile al seguente link) che la Costituente per le Madonie e l’Imera ha redatto per fare il punto sulle carenze sanitarie che riguardano la zona della provincia di Palermo in cui ricadono gli ospedali di Petralia Sottana, Termini Imerese e Cefalù, il 20 marzo 2022 si è svolto a Castelbuono un incontro tematico organizzato dalla stessa Costituente dal titolo “La situazione sanitaria nel comprensorio Cefalù-Madonie-Imera”.

L’incontro ha visto gli interventi di Gioacchino Cannizzaro, Giuseppe Spinosa, Piero Polito, Giuseppe Dino e Pino di Martino della Costituente per le Madonie e l’Imera, Di Lillo Spitale della CGIL di Petralia Sottana, di Salvatore Guarcello, della Adus Trinacria onlus, e infine, le conclusioni di Anna Maria Cangelosi, candidata Sindaco della Costituente per la Castelbuono di domani.

Dai relatori e dal pubblico sono venuti apporti interessanti che hanno evidenziato in quali atavici problemi di tipo sanitario si è immersi in una regione come la nostra che segna il passo rispetto a situazioni all’avanguardia di altre regioni che pur ricevono gli stessi fondi. I servizi territoriali del comprensorio sono insufficienti e disorganizzati, a partire dall’assistenza domiciliare alle prestazioni ospedaliere e alle prenotazioni. Il confronto e le esperienze raccontate hanno fatto emergere che spesso l’unica possibilità di cura in tempi accettabili è la prestazione privata che, come è stato affermato, grava ingiustamente e paradossalmente due volte sulle tasche dei pazienti, ovvero attraverso le tasse e direttamente con il pagamento delle prestazioni.

Oggi è sotto gli occhi smarriti di chi vive sulle alte Madonie un altro grave fatto: tanti decidono di andarsene per non ritrovarsi senza servizi efficienti e i genitori seguono i figli fuori dalla Sicilia per il timore di non potere ricevere cure nei paesi sempre più abbandonati. Per questi paesi l’ospedale di Petralia Sottana, un tempo importante, oggi garantisce ben poco e la convenzione che la Fondazione Giglio di Cefalù ha recentemente stilato con l’ospedale di Petralia non rappresenta sicuramente una risposta efficace.

Inoltre, se da un lato appare indispensabile il potenziamento della medicina territoriale attualmente esistente, bisogna dall’altro incidere sui processi decisionali che hanno guidato la distribuzione dei fondi della missione 6 del PNRR, quella che prevede la realizzazione di case di comunità, ospedali di comunità e centrali operative territoriali. Castelbuono non ha avuto accesso a questi fondi. Alimena, Collesano, Gangi, Petralia Sottana, Polizzi, Pollina (per parlare solo dei comuni del circondario più piccoli di Castelbuono) avranno le Case di comunità mentre Castelbuono è rimasto fuori. Una notizia molto grave per il nostro paese su cui chiediamo espressamente chiarimenti al sindaco. 

Scelte ragionate e consapevoli sull’utilizzo dei fondi del PNRR, come quelli per la salute, sono occasioni che non ci possiamo permettere di bruciare perché, in un momento di sempre maggiore abbandono del Sud, i piccoli centri non possono che giovare di tali scelte. Se crediamo che i nostri territori possono offrire peculiarità e attrarre residenti per le opportunità che offrono rispetto alla città, aria pulita, un clima favorevole, un ritmo di vita a misura d’uomo, maggiori possibilità di incontro fra i cittadini per stare bene insieme, non possiamo dimenticare che la salute è un diritto essenziale senza il quale nessun cittadino può tornare a riabitare i piccoli centri.

Affinché territori come il nostro non scadano in una marginalità irreversibile, bisogna mettere in atto azioni irrinunciabili e improrogabili:

–              fare rete, perché nessun Comune può salvarsi da solo;

–              rigettare gli atteggiamenti di assuefazione dei singoli utenti o di intere comunità a fronte di quello che accade come se si trattasse di ineluttabile destino;

–              vigilare sulle scelte ricadenti sulle nostre teste, affinché non siano lasciate nelle mani di burocrati che non hanno a cuore il giusto investimento dei soldi pubblici.

–              pretendere l’assunzione di responsabilità dei sindaci dei comuni interessati.

La Costituente per la Castelbuono di domani

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