Sorpresi ad appiccare incendi. Tre arresti tra Cefalù e S. Mauro

Tra i fermati un ex direttore di banca.
Tre arresti a San Mauro Castelverde (due risiedono a Cefalù), un altro nel Messinese. Cominciano a cadere in trappola gli incendiari che hanno scatenato in Sicilia l’inferno di fuoco. Le due operazioni dei carabinieri si sono svolte ieri sera. I primi tre incendiari sono stati fermati a San Mauro. Avevano appena appiccato un rogo. E quando sono arrivati i carabinieri, avvertiti dagli uomini della Forestale, hanno tentato la fuga. Ma sono stati subito bloccati.

 

Sono due persone di San Mauro Castelverde, Claudio Mazzone di 66 anni e il genero Mauro Manzone di 39, e un trattorista di Finale di Pollina, 40 anni. Mazzone (pensionato, ex direttore di banca) e Ciolino risiedono a Cefalù, Manzone gestisce invece un allevamento a San Mauro. I tre sono stati fermati nel corso di un’operazione congiunta tra i carabinieri della compagnia di Mistretta e quelli della compagnia di Cefalù che da giorni hanno avviato servizi di osservazione e tengono sotto controllo i movimenti di alcune persone. A tutti e tre sono stati concessi gli arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima che sarà celebrato davanti al tribunale di Mistretta.

 

L’altra operazione dei carabinieri, culminata con l’arresto di un altro incendiario, si è svolta a Montalbano Elicona, in provincia di Messina. L’uomo fermato è Roberto Stravalaci, allevatore di 45 anni. Aveva appena appiccato il fuoco sulla strada provinciale tra Montalbano e Falcone. Un cittadino si è accorto di tutto e ha chiamato i carabinieri che hanno arrestato l’allevatore mentre rincasava. Ha subito ammesso di avere appiccato l’incendio per allargare una zona di pascolo.

 

E probabilmente è questa la molla che ha scatenato i disastrosi incendi di San Mauro Castelverde e Tusa.
Diverse, ma sempre dolose, a quanto pare le cause degli incendi di Cefalù dove l’emergenza non è ancora finita. Un nuovo incendio si è sviluppato in contrada Allegracuore innescato da un focolaio che non era stato completamente spento. Non si tratta di distrazione, a volte è la conseguenza di un intervento non completato o addirittura eseguito male quando fanno difetto la competenza e il coordinamento. Un altro gigantesco incendio sta assediando Tusa, è sceso verso il litorale e ha invaso i binari.

 

Il traffico ferroviario è stato quindi interrotto per qualche sul tratto compreso fra Castel di Tusa e Finale di Pollina. I vigili del fuoco hanno poi liberato la strada ferrata e dopo un paio d’ore circa i treni hanno ripreso la circolazione. Evacuate case e aziende di allevamento in contrada Ippolito a Tusa. Decine di persone in fuga dalle fiamme.

(lavoceweb.com)
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