Test sierologici COVID-19: a Castelbuono su 60 persone solo in 7 danno il consenso al prelievo. I primi dati “molti guariti senza saperlo”

Sono 60 le persone contattate a campione a Castelbuono per sottoporsi allo speciale test sierologico, promosso dalla Croce Rossa Italiana e dal Ministero della Sanità, capace di individuare gli anticorpi prodotti dall’infezione da COVID-19 e dunque fornire utilissime informazioni sulle caratteristiche epidemiche del temuto virus. Tuttavia, nonostante la completa gratuità del test solo in 7 avrebbero dato il consenso per i prelievi, i quali sono stati effettuati alcuni giorni fa presso il punto ASP di Sant’Antonino a Castelbuono (i risultati nei prossimi giorni).

Stupisce tale diniego nei confronti dello screening epidemico, probabilmente a scoraggiare i cittadini è stata la paura di ritrovarsi positivi al test, che specifichiamo significa di fatto aver superato l’infezione, chiaramente però in questa ipotesi si sarebbe dovuto procedere al tampone per scongiurare l’eventualità di un’infezione ancora in corso.

Intanto arrivano in Sicilia i primi risultati relativi alle ex zone rosse di Agira e Troina, dove già si comprende come il virus nella sua forma asintomatica sia venuto in contatto con una fetta significativa di quelle popolazioni. In particolare quasi sconvolgente il dato su Agira dove su 500 screening ben 112 avrebbero dato esito positivo, dunque decine di contagi sconosciuti e in tanti risultano guariti senza neanche sapere di avere contratto il virus. A Troina invece il focolaio presso l’oasi S. Maria è stato evidentemente circoscritto, infatti su 900 test effettuati solo 26 persone sono risultate venute a contatto con il coronavirus. Nei prossimi giorni sarà interessante valutare i risultati per tutta l’isola.

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