Time To Space. La grande avventura spaziale umana. Sabato 14 dicembre si celebra al GAL Hassin la IV Giornata Nazionale dello Spazio
Sabato 14 dicembre si celebra al GAL Hassin la IV Giornata Nazionale dello Spazio, in collaborazione con Agenzia Spaziale Italiana
Istituita dal Governo italiano nel 2021, la Giornata Nazionale dello Spazio ha lo scopo di sensibilizzare e informare i cittadini italiani sui contributi che la scienza e la tecnologia applicate allo spazio portano al miglioramento della condizione umana e a far comprendere i benefici che dalle attività spaziali arrivano nella vita di tutti i giorni, in termini di crescita, benessere, immagine e ruolo sul piano globale del Paese.
La data del 16 dicembre è stata scelta a ricordo del lancio del primo satellite italiano, il San Marco 1, avvenuto negli USA la sera del 15 dicembre 1964. Tale data quest’anno assume ancora più importanza in quanto si celebrano i 60 anni dal lancio che permise all’Italia di entrare, dopo Stati Uniti e Unione Sovietica, nel ristretto novero di Paesi in grado di superare l’atmosfera terrestre.
Il GAL Hassin partecipa all’evento con un programma dedicato all’esplorazione spaziale umana e robotica dal titolo Time To Space sabato 14 dicembre alle ore 15.30. La durata dell’evento è di due ore e mezza. Un evento unico nel suo genere per ricordare le grandi tappe dell’avventura spaziale umana: il sogno di volare, i primi grandi tentativi di volo e dell’esplorazione spaziale umana, il futuro con il Programma Artemis su Luna e Marte. In programma, quattro interventi e la proiezione di CAPCOM GO, The Apollo Story che verrà proiettato in Planetario in lingua italiana.
Il Programma della IV Giornata Nazionale dello Spazio:
La giornata Nazionale dello Spazio, Dal folle volo di Icaro al primo volo nello spazio, Sabrina Masiero
Il sogno di volare è da sempre il sogno dell’essere umano, quello di imitare il volo degli uccelli. Leonardo fu il primo che anticipò i tempi, realizzando delle macchine straordinarie tentando il volo per primo, due secoli prima del pallone ad aria e quello a idrogeno chiamate anche mongolfiere, l’aeroplano, i razzi che portarono l’uomo intorno alla Terra nel 1961 e sulla Luna nel 1969. Sessant’anni fa, grazie all’ingegnere Luigi Broglio con il Programma San Marco, nacque il programma spaziale italiano. L’Italia, il 15 dicembre 1964, diventava il terzo paese al mondo a portare in orbita un proprio satellite, il San Marco 1, dopo Unione Sovietica e Stati Uniti.
Lo spazio e il nostro meraviglioso istinto di meraviglia, Sabrina Masiero
12 aprile 1961 con la Vostok 1 inizia l’era spaziale. 1969 con l’Apollo 11 si ha la conquista della Luna. Quali furono le reazioni di fronte a queste prime missioni spaziali? E qual è oggi la nostra reazione quando si parla di viaggi spaziali con equipaggio umano? Perché andiamo nello spazio?
La missione Artemis: ritorno alla Luna, Alessandro Nastasi
A più di 50 anni dall’ultimo passo dell’uomo sulla Luna, compiuto dagli astronauti dell’Apollo 17, stiamo per ritornare sul nostro satellite naturale con la missione Artemis III, prevista per il 2026. A differenza dell’ Apollo, la nuova missione della NASA porta il nome di una dea femminile. Non a caso: il prossimo allunaggio vedrà, per la prima volta, anche una donna camminare sulla superficie lunare.
Da anni l’Agenzia Spaziale americana NASA si sta preparando per questa enorme sfida scientifica e tecnologica, che sarà molto più impegnativa delle storiche missioni degli anni ’70. E con una visione ancora più ambiziosa negli occhi e nel cuore: portare un giorno l’uomo e la donna su Marte!
La ricerca con il Wide-field Mufara Telescope, Alessandro Nastasi
Nell’ultimo anno il telescopio a grande campo Wide-field Mufara Telescope (WMT) di un metro di diametro su Monte Mufara (1865 metri) ha conseguito dei risultati interessanti nello studio degli asteroidi Near-Earth, ossia asteroidi la cui orbita può o potrebbe intersecare quella terrestre. I risultati e gli obiettivi futuri anche nell’ambito dello studio dei detriti spaziali.
Per info e prenotazioni – sito del GAL Hassin alla pagina: https://galhassin.it/time-to-space/