Tremonzelli, un’altra auto in avaria. L’ANAS verifichi gli impianti elettrici

È accaduto ancora una volta. Ieri, poco dopo le 14, un’altra auto è andata in avaria all’interno della galleria di Tremonzelli, sulla A19 Palermo-Catania. Lo conferma la polizia stradale della stazione di Buonfornello, che però sull’accaduto tiene il massimo riserbo, limitandosi a riferire che il traffico è stato deviato per il tempo necessario ai soccorsi all’automobilista. Da quanto si apprende, il problema sarebbe stato risolto in fretta e l’auto sarebbe ripartita poco dopo. Nessun altro dettaglio è stato fornito dagli uomini della polstrada. Questo sarebbe il terzo caso in poco più di un mese.

 

TRAGEDIE SFIORATE – Com’è ormai noto, il tratto di autostrada all’interno del tunnel sarebbe stato più volte teatro dimisteriosi black out, avvenuti contestualmente alla temporanea avaria di alcune automobili. Pochi secondi di buio e quindi le vetture sarebbero ripartite come se nulla fosse successo. In più di un’occasione si è sfiorata la tragedia, come nel caso di Gandolfo Armano a cui, meno di un mese fa, si sarebbe spenta la vettura mentre stava sorpassando un tir carico di carburante; oppure come accaduto, due anni fa, al giornalista Adolfo Fantaccini, che, andando a sbattere contro il guard rail, se l’è cavata fortunatamente solo con seri danni alla sua auto.

 

LE VERIFICHE DELL’ARPA – In più di un’occasione si è ipotizzato di possibili campi elettromagneticiche farebbero andare in tilt i motori delle vetture, ma dopo un sopralluogo effettuato dall’Arpa Sicilia all’inizio di quest’anno, non sono state segnalate anomalie. Dagli uffici dell’Agenzia regionale protezione ambiente hanno, però, più volte ribadito che occorrerebbe installare delle centraline fisse in galleria per monitorare meglio il tratto di autostrada. Solo che la richiesta formale dovrebbe arrivare dall’Anas, che sembra, invece, ignorare del tutto il problema.

 

DISPERSIONI ELETTRICHE? – Un’ipotesi sulle cause delle pericolose avarie arriva da Francesco Paolo Woodrow, un imprenditore che da vent’anni lavora nel settore delle autostrade. “Bisognerebbe verificare gli impianti di terra, – spiega – ovvero controllare se la dispersione verso terra è efficiente e poi accertarsi della corretta taratura degli interruttori magnetotermici, perché se così non fosse è molto probabile che si ammassi progressivamente dispersione, finché salti tutta la rete elettrica”.

 

CALMA PIATTA DALL’ANAS – Woodrow sostiene, quindi, che non sono sufficienti i controlli su eventuali campi elettromagnetici, ma che bisognerebbe verificare il funzionamento effettivo dell’impianto, che potrebbe essersi deteriorato. Ma come si spiega il fatto che le auto andrebbero in tilt? “Le macchine di oggi – prosegue Woodrow – hanno tutte quante centraline elettroniche, per cui se si passa in una zona dov’è concentrata molta dispersione, questa può influire nel funzionamento del circuito elettronico. Oggi quando salta una centralina, la macchina si ferma“. In più di un’occasione abbiamo sollecitato l’Anas ad avviare controlli in galleria, ma finora sono stati appelli inascoltati. Tutte le anomalie elettriche sarebbero quindi casuali? Sarebbe superfluo fare seriamente un’indagine tecnica sul quel tratto autostradale? Se è così, bene: sotto a chi tocca.

(Siciliainformazioni.com – Giulio Giallombardo)

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