Trentancinque anni fa la mafia uccideva Peppino Impastato

impastato

 

Ricorre oggi il trentacinquesimo anniversario della morte di Peppino Impastato, il giovane giornalista e militante di democrazia proletaria ucciso il 9 maggio del 1978 su ordine del capomafia di Cinisi, Tano Badalamenti.

Una delle novità di quest’anno è rappresentata dalle trentamila firme raccolte per preservare il casolare dove Peppino fu ucciso. “La petizione non si fermerà oggi – spiega Giovanni Impastato – continueremo a raccogliere le firme”. Intanto alle 12 il presidente della Regione Siciliana sarà a Cinisi e il fratello di Peppino gli consegnerà, simbolicamente, le firme raccolte. “Ci stiamo battendo – aggiunge Impastato –  perché non vada definitivamente in rovina il casolare dove venne ucciso mio fratello che appartiene a un privato che lo ha abbandonato all’incuria ed è sommerso da i rifiuti. La memoria aiuta a formare gli anticorpi per i problemi che dobbiamo affrontare oggi”.

Anche quest’anno il corteo in memoria di Peppino partirà alle 17 dall’edificio che ospitava Radio Aut, la radio libera fondata da proprio da Impastato dalla quale con la trasmissione ‘Onda pazza’ ridicolizzava i boss.

I sindaci di molte città italiane, inoltre, percorreranno simbolicamente i ‘cento passi’ che separavano la casa del giovane da quella del mandante del suo omicidio. Nel corso dell’iniziativa sarà anche presentato il Rapporto “Amministratori sotto tiro” curato da “Avviso Pubblico”, associazione che nel corso del 2011 ha censito “270 atti di intimidazione e di minaccia nei confronti di amministratori locali e di personale della Pubblica Amministrazione, il 27% in più rispetto ai dati contenuti nel Rapporto dell’anno precedente”.

Nell’occasione saranno installate altre “pietre d’inciampo” dedicate a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Boris Giuliano, Carlo Alberto dalla Chiesa, alla presenza dei familiari e si terrà il corteo dei ragazzi delle scuole di Cinisi, che si uniranno poi agli amministratori e alle associazioni per percorrere i “cento passi”.

Anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ricorderà oggi al Castello Utveggio la figura di Peppino Impastato. Lo farà nel corso del convegno ”Con la forza del sole. La legalità scende in campo“, organizzato dalla Cgil. All’iniziativa prenderanno parte il Segretario generale Spi-Cgil Carla Cantone, Simona Dalla Chiesa, padre Nino  Fasullo, il Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, e Giovanni Impastato. “Peppino Impastato rappresenta, per il contenuto e il metodo delle sue battaglie ma anche per la sua storia familiare, un punto di riferimento di tutto il movimento antimafia – sostiene Orlando. – Un motivo in più perché sia fatta luce sui troppi punti  oscuri della sua uccisione e sui tentativi di depistaggio avvenuti nel corso dell’inchiesta”.

 

(BlogSicilia.it – Claudio Porcasi)

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