Tribunale penale di Roma-GIP: rinviato a giudizio il giornalista Lirio Abbate per il reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa nei confronti di Gaetano Armao

Al culmine di una serie di articoli dalle colonne de “l’Espresso” contro il professore Gaetano Armao, il giornalista Lirio Abbate, era arrivato ad affermare che l’ex Assessore all’economia della Regione siciliana, mentre realizzava nel 2012 una drastica revisione della spesa regionale, avrebbe non solo puntato alla carica di direttore generale dell’allora SERIT S.p.A. (oggi Riscossione Sicilia S.p.A.), ma anche a predisporne l’incremento dell’emolumento.

Si tratta di notizie apparse nell’articolo “Regione Sicilia – Stipendi senza tetto”, pubblicato della testata il 12 luglio 2012.

Costantino De Robbio, Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, ha accolto le tesi della querela proposta da Armao, difeso dall’avvocato Annalisa Messina, del foro di romano e la richiesta della Procura romana, rappresentata da Stefano Pesc.

Quindi, in esito all’udienza preliminare svoltasi 13 settembre scorso, ha pronunciato ordinanza di rinvio a giudizio nei confronti dello stesso Abbate e dell’allora direttore della testata Bruno Manfellotto (RGNR N. 12227/2016 – RGIP N. 25148/2016) per il reato di diffamazione a mezzo stampa aggravata (artt. 595 c.p., 13 e 21 Legge 8 febbraio 1948, n. 47)
Entrambi i giornalisti sono difesi dagli avvocato Carlo Mazzà e Carlo Federico Grosso.

Il giudizio penale si svolgerà presso il Tribunale di Roma, Sezione IV, presieduto dalla giudice Di Gioia, a partire dal prossimo 8 ottobre.

Ma la querelle tra Armao e Abbate non è limitata soltanto a questo procedimento in quanto Abbate, che ha un rapporto di “parentela” con Armao, sarebbe stato già condannato dal Tribunale di Roma e dal Tribunale di Perugia e sarebbero in corso i giudizi di appello.

(Fonte: ilcaleidoscopio.info)

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