Un furto con scasso e un incendio doloso in due giorni. Il Sindaco esclude la mano della criminalità organizzata e chiede lo stato di calamità naturale

Un furto con scasso e un incendio doloso in due giorni. Il Sindaco esclude la mano della criminalità organizzata e chiede lo stato di calamità naturale

Un fine estate da dimenticare. La notte tra il 29 e il 30 agosto una banda di malviventi a volto coperto ha sfondato, con una macchina rubata, l’ingresso del bar del distributore di benzina Q8 in via Cefalù, per rubare le stecche di sigarette. Il furto sembra fatto da professionisti, in quanto hanno prelevato un automezzo della raccolta dei rifiuti e lo hanno messo di traverso all’ingresso della strada, all’altezza della Bcc “San Giuseppe”, per bloccare eventuali interventi delle forze dell’ordine.

 

Passano due giorni e nel pomeriggio del 1° settembre un incendio, sembrerebbe di natura dolosa, devasta le zone delle contrade Fiumara, Tortorello e Saltarolo. Le fiamme sono divampate in più punti intorno alle 13, ed il forte vento ha contribuito in modo determinante ad inoltrarle rapidamente nella valle, colpendo anche Frassalerno e Marcatogliastro. È il 21esimo incendio che si verifica nel paese dall’inizio dell’anno ed il più grave, poiché ha provocato danni ad imprese agricole della zona, bruciando fabbricati e animali.

 

Su questi episodi, abbiamo chiesto un intervento al sindaco Antonio Tumminello: «Il furto ha turbato la nostra comunità e mi auguro che questa ferita rimargini immediatamente. Alla ditta Sferruzza va tutta la nostra solidarietà. Sono certo che non mancherà agli inquirenti incastrare questi soggetti».

 

Sull’incendio poi afferma: «Sembrava che dall’estate fossimo usciti indenni dagli incendi, ma purtroppo non è stato così. Le imprese agricole hanno subìto gravi danni, come le famiglie Piro e Sarcì. Per fortuna non si sono verificati danni a persone. Qualcuno era rimasto bloccato tra le fiamme, ma siamo riusciti a scongiurare il peggio. Ritengo che le Amministrazioni comunali coinvolte dovranno chiedere lo stato di calamità naturale».

 

E in entrambi i casi il primo cittadino esclude la mano della criminalità organizzata: «Non credo che siamo in presenza di atti di criminalità organizzata. Sicuramente si tratta di reati commessi da qualcuno che in modo sprovveduto non si rende conto di quello che fa».

 

Fonte: www.ilcaleidoscopio.info

 

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