Verbumcaudo, una realtà straordinaria nata da un bene confiscato alla mafia
Il termine LEGALITA’ ha un significato ben preciso e insindacabile. Come Costituente per la Castelbuono di domani e Costituente per le Madonie e l’Imera dichiariamo il nostro NO al recente stravolgimento della legge Rognoni-La Torre 109/96 con l’accordo Piantedosi-Lollobrigida ed esprimiamo tutto il nostro sostegno ad una realtà straordinaria del nostro territorio, fiorita su un bene confiscato alla mafia: la cooperativa Verbumcaudo.
Restanza, coraggio, speranza, presente e futuro: Verbumcaudo, con il lavoro dei suoi soci, è questo.
La legge 109/96 Rognoni-La Torre e l’art. 48 del Codice antimafia prevedono specifiche procedure per l’assegnazione dei beni immobili confiscati alla Mafia.
La legge parla di riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati, pertanto i destinatari delle assegnazioni devono essere esclusivamente enti locali, cooperative sociali, associazioni o comunità e non singoli soggetti.
L’inequivocabile legge del 1996 fu proposta dal magistrato del pool antimafia Giuseppe Di Lello, in quegli anni deputato. Pertanto, il protocollo Piantedosi – Lollobrigida, rispettivamente ministro dell’Interno e delle Politiche agricole, per l’assegnazione di fondi confiscati alle mafie a singoli giovani imprenditori, è un atto illegittimo, in palese conflitto con una legge dello Stato.
A fronte dei fatti si registra, purtroppo, il protagonismo interessato della Coldiretti, il silenzio della Cgil e la tardiva dissociazione di Lega delle cooperative, mentre nel settore della cooperazione l’unica organizzazione che ha espresso subito la propria vibrata protesta è la Confcooperative, per lo stravolgimento plateale della legge 109/96, perché con tale nuovo protocollo i terreni confiscati vengono meno a una gestione sociale.
Costituente per la Castelbuono di domani
Costituente per le Madonie e l’Imera